Nelle ultime settimane, giornali e televisioni stanno dedicando molto spazio al conflitto Russia-Ucraina. Ciò che molti si domandano, però, è: perché la Russia ha deciso di attaccare l'Ucraina? Cercheremo di dare una risposta a questa domanda nei prossimi paragrafi analizzandone le ragioni, ma soprattutto facendo un passo indietro di qualche anno.
Storia e origini dell'Ucraina
L'Ucraina un tempo faceva parte dell'Unione Sovietica, ma nel 1991 diventò a tutti gli effetti uno Stato indipendente. A seguito di questo distacco, cominciò a vivere una fase di instabilità, dovuta principalmente dalla contrapposizione tra Unione Europea da una parte e Russia dall'altra. Con il trascorrere degli anni, questa indipendenza cominciò a venire sempre meno, in particolare nel 2010 dopo che Viktor Yanukovych, già primo ministro, viene eletto Presidente. Nel 2013 Yanukovych rifiutò di sottoscrivere un accordo di associazione e libero scambio con l'UE: con questo atto l'Ucraina palesa di fatto la propria volontà di creare un asse politico con la Russia. A seguito di ciò, il paese ha vissuto un periodo caratterizzato da numerose proteste, condotte perlopiù da filo-occidentali e antirussi, durante le quali morirono centinaia di persone. Così, Yanukovych, messo alle strette, abbandonò il paese.
L'annessione della Crimea e la guerra del Donbass
Dopo pochi mesi, la Russia decise di annettere nuovamente sotto la propria ala la Crimea, sottraendola alla Ucraina. Successivamente anche il Donbass, regione dell'Est Ucraina, sceglie di seguire l'iter intrapreso dalla Crimea e per farlo avvia una guerra civile nelle province di Lugansk e Donetsk: questi territori geograficamente si trovano a ridosso del confine tra Ucraina e Russia. Di fatto si tratta di un conflitto che non è mai realmente cessato e che negli anni ha trascinato con sé migliaia di morti (almeno quattordici mila).
Il patto di Minsk e l'espansione della Nato
Nel 2015 venne siglato il cosiddetto "Protocollo di Minsk II" tra Ucraina, Germania, Francia e Russia: si trattava di un pacchetto di misure volte a far cessare il conflitto del Donbass. Nonostante questo accordo, non tutti i paesi rispettarono quanto stabilito in fase di trattative: Kiev, ad esempio, aveva il compito di assicurare piena autonomia alle regione separatiste, la Russia invece avrebbe dovuto ritirare i propri militari. Tutto ciò non avvenne.
Sempre durante quel periodo, la Nato decise di allargare a Est la propria espansione. E così Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica o che avevano aderito al Patto di Varsavia, entrarono nell'Alleanza Atlantica. Cosa vuole ottenere la Russia dalla guerra
Secondo alcune teorie, Vladimir Putin avrebbe deciso di attaccare l'Ucraina per annetterla nuovamente alla Russia, ma molti invece sostengono che questo attacco armato sia una risposta per l'Occidente che, in tutti questi anni, ha invaso i territori circostanti di militari ritenuti da Putin una minaccia per il territorio russo. Un altro motivo che avrebbe spinto Putin ad attaccare l'Ucraina sarebbe la volontà di quest'ultima ad aderire alla Nato; riguardo a ciò, il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, non ha nascosto tutta la disapprovazione del Cremlino circa un coinvolgimento dell'Ucraina nell'Alleanza Atlantica, dichiarando che per la Russia è fondamentale che il paese rimanga neutrale.