Ad esaminare il quadro generale odierno degli investimenti finanziari, a voler essere assolutamente sinceri, non c’è poi molto da stare allegri: se da un lato infatti gli investimenti rischiosi, pur permettendo talora dei rendimenti soddisfacenti, o perfino interessanti, li fanno scontare con eventualità troppo elevate di perdite economiche, dall’altro invece quelli classificati come meno rischiosi, o addirittura come sicuri, offrono tassi di interesse sul capitale investito tanto bassi da non valerne, spesso, neppure l’immobilizzazione per pochi mesi. Per queste ragioni, si sono andati sviluppando metodi alternativi per far fruttare il proprio denaro, e fra questi spicca l’apertura di imprese self-service.
Non richiedendo infatti né l’assunzione di personale né la propria presenza, tali attività sono assolutamente assimilabili ad un investimento tradizionale, in quanto una volta sostenute le spese iniziali producono indipendentemente dei proventi.
All’interno della classe, per via di alcune caratteristiche particolarmente vantaggiose, hanno assunto speciale rilevanza e spicco le lavanderie self-service. Quando infatti andiamo a confrontarla con molti altri generi di attività self-service che si vedono spesso aprire, la lavanderia dimostra vantaggi evidenti e caratteristici.
Il primo è di certo la generale utilità del servizio che offre, che la rende interessante e addirittura necessaria per un numero di persone non soltanto già alto, ma in aumento (pensiamo a tutte quelle categorie, dagli stranieri, ai single, perfino agli studenti fuori sede, per le quali non è economicamente vantaggioso, e talvolta neppure possibile, comprare e installare in casa una lavatrice); in secondo luogo, la lavanderia permette di usare macchinari sia di lavaggio che di asciugatura ben superiori per prestazioni a qualunque modello domestico, a fronte di un esborso effettivamente trascurabile; e per finire, grazie al semplice meccanismo che la macchina parte solo dopo l’inserimento del gettone, questo tipo di attività non corre alcun rischio di insoluto, che è viceversa un pericolo molesto e preoccupante per tutte le attività economiche.
Naturalmente, questo non deve far pensare che le lavanderie a gettone siano un investimento in qualunque misura ineccepibile o dispensato dai rischi che sono connaturati all’apertura di una qualsiasi attività: contrariamente, proprio perché vengono di frequente aperte da persone senza una previa competenza nel settore specifico – o, a dirla tutta, nell’imprenditoria in generale – richiedono un’attenzione assolutamente speciale per evitare errori iniziali che potrebbero comprometterne le rendite future.
Ecco ad esempio tre consigli degli esperti:
1- evitare i franchising: se in altri settori appartenere ad una catena di grande diffusione ha delle ricadute positive in termini di immagine e quindi nell’attirare la clientela, questo non vale per le lavanderie self-service, nelle quali non esiste un nome che sia generalmente di grande attrattiva per il pubblico. Meglio quindi risparmiare i costi delle royalty di pertinenza, che sarebbero sprecati;
2-curare la scelta della location: non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza capitale della collocazione per un’attività di questo tipo. Soprattutto se si è appena aperto, e non si ha ancora una clientela affezionata, un alto flusso di persone nella via moltiplica le probabilità di essere visti, e la facoltà di parcheggiare vicino e facilmente elimina il peggior ostacolo per i clienti, la scomodità;
3- scegliere i macchinari e il manutentore con grande accortezza: in un servizio come questo, la qualità è essenziale, e possono offrirla unicamente macchine di eccellente livello; e analogamente, un fermo macchina è una perdita secca di immagine e di profitto, e servono manutentori che intervengano e risolvano velocemente, come solo una società specializzata può garantire.In aggiunta a questi tre semplici consigli, sono moltissime le dritte che possono fare la differenza per aprire una lavanderia self-service.
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