Una persona che vive in Spagna e una persona che vive in Argentina se parlano tra di loro si comprendono perfettamente, perché entrambe parlano lo spagnolo. Tuttavia potrebbero esserci comunque delle incomprensioni, poiché lo spagnolo catalano che si parla in Spagna presenta delle differenze a livello di pronuncia, grammatica e semantica rispetto allo spagnolo sudamericano.

Questo perché il catalano, importato in Sudamerica, ha subito delle profonde trasformazioni oltre i confini della madrepatria che sono poi rimaste col tempo. Analizziamo nei seguenti paragrafi le differenze tra le due lingue e come lo spagnolo si sia diffuso in tutto il mondo. Ne parliamo con il traduttore professionale Giuliana Bonifacio esperta di traduzioni dall’italiano allo spagnolo.

Le origini e la diffusione dello spagnolo

Dalla fine del 1400, con l’inizio dei viaggi verso il Nuovo Mondo, la Spagna era uno dei principali paesi colonizzatori e importò nei paesi conquistati usi, costumi e naturalmente anche la lingua che fu ben presto assimilata dagli indigeni del posto.

In quello stesso periodo la lingua spagnola originale iniziava a subire profonde trasformazioni nella madrepatria, che però non furono recepite nei paesi conquistati. Anzi, nei paesi sudamericani lo spagnolo iniziò a subire delle modifiche dettate dagli influssi e dai dialetti locali che si sono evolute e sono rimaste fino ai giorni nostri. Ecco perché se un argentino e uno spagnolo si incontrano e si parlano si capiscono tranquillamente, poiché la lingua originale di entrambi è la stessa, ma con delle differenze piuttosto significative.

Oggi lo spagnolo, dopo il cinese e l’inglese, è la lingua più parlata al mondo. Oltre alla Spagna, la lingua viene parlata in tutti quei paesi che un tempo sono stati sotto il dominio spagnolo come Cuba, Porto Rico, Argentina, Venezuela, Messico ecc. Anche negli Stati Uniti, dove è presente una forte comunità messicana e di altre popolazioni sudamericane, si parla molto lo spagnolo.

Spagnolo catalano e spagnolo sudamericano: le differenze principali

A livello grammaticale esistono profonde differenze e uno dei più noti è il cosiddetto loísmo, diffuso in alcuni dialetti spagnoli e in Sud America. Tale fenomeno consiste nel sostituire il pronome personale “le”, che rappresenta solitamente l’oggetto indiretto, con “lo”. Tuttavia la Real Academia Española ha “bandito” il loísmo nel 1874, etichettandolo come un volgarismo, e quindi il suo utilizzo non sarebbe corretto nella lingua spagnola ufficiale.

Un’altra differenza risiede nell’uso della seconda persona plurale. In spagnolo si possono usare due forme: “vosotros”, utilizzato in un linguaggio formale, e “ustedes” usato invece in un linguaggio formale. In Sud America invece si utilizza esclusivamente “ustedes”.

Ci sono differenze importanti anche per quanto riguarda la pronuncia, dove invece uno dei fenomeni più diffusi nei paesi sudamericani è il “seseo”. In pratica le lettere c, s e z vengono pronunciate come una s dolce, cosa che invece non avviene nella pronuncia spagnola.

Per quanto riguarda la semantica, una parola può avere un significato diverso a seconda che viene pronunciata da uno spagnolo o un sudamericano e anche del contesto. Le differenze possono essere molto sottili, oppure molto marcate, ma devono comunque essere conosciute soprattutto da chi lavora nell’ambito della traduzione e dell’interpretariato altrimenti si rischia di incappare in errori piuttosto gravi.

Di Laura Ulissi

Sono una ragazza normale con una straordinaria passione per la scrittura. Amo leggere, ascoltare musica e guardare film.